Il territorio della provincia di Belluno, che si svolge tutto in zona montana tra il Trentino e l’Austria, è zona di produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi, un prodotto Dop che presenta caratteristiche qualitative particolari, legate alla flora alpina di alta quota. Si ne distinguono diverse tipologie: millefiori, di acacia, di tiglio, di castagno, di rododendro e di tarassaco.
Tra i prodotti della terra spicca il famoso “fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese” tutelato da alcune delle comunità montane che fanno parte della zona montana. La zona di produzione è esclusivamente quella compresa tra l’altopiano di Lamon e di Sovramonte. Quattro sono i generi che questo fagiolo pregiato può offrire: lo spagnol, con striature rosse, adatto alla preparazione di insalate; lo spagnolet, più piccolo e di colore rosso, con una buccia tenera e sottile, adatto ai contorni; calonega, il più grande con un gusto che ricorda la castagna, ideale per le minestre; infine il canalino, particolarmente aromatico.
In zona pedemontana del Grappa e del Montello viene coltivato il castagno, lavorazione che risale al medioevo. Nel corso dei secoli i castagneti vennero abbandonati e una maggior produzione si ha nel 1800 sotto l’influenza dell’Impero austriaco. La coltivazione riprende dal 1980 su tutto il territorio grazie alle manifestazioni per promuoverlo e ad una nuova politica di valorizzazione di questo frutto e dei suoi derivati.
Parlando di veneto non si può non citare la coltivazione dei piccoli frutti di montagna: mirtilli, more, lamponi, ribes e uva spina, molto diffusi nelle zone alpine dei colli Euganei e dalla Lessinia fino ai confini col Friuli. Questa produzione è stata incentivata e molte sono ormai le piccole aziende che vi si dedicano. Nel campo della gelateria sono molto apprezzati, ma vengono ormai utilizzati nei primi e secondi piatti come contorno o decorazione.